Commento al Fallimento del Progetto Coima-Fondazione CRL

Il progetto Coima Fondazione sulla ex Manifattura tabacchi è definitivamente messo da parte. Dopo due anni di belle parole sull’utilità della proposta e tentativi di negarne gli aspetti negativi, anche l’Amministrazione ha dovuto ammettere che il progetto ” non era di pubblica utilità”. Meglio tardi che mai, anche se noi siamo convinti che tale consapevolezza sia scaturita a seguito delle numerose manifestazioni di protesta, ben motivate e circostanziate, che in questi due anni hanno portato avanti cittadini, comitati, forze politiche. Ora si deve ripartire, ma prima è necessario fare chiarezza su alcune questioni, per non cadere nuovamente in errore. Innanzi tutto il Sindaco dovrebbe spiegare come pensa di poter mantenere l’accordo, peraltro stipulato da Coima, con Tagetick dal momento che il dirigente comunale Nespolo è stato molto chiaro sul fatto che gli interventi sugli edifici della ex Manifattura devono essere soggetti a piano attuativo e che non si può ricorrere all’intervento diretto, neppure per quelli che dovrebbero essere destinati a Tagetick. Il sindaco ha dichiarato di aver chiesto un parere esterno che lo avrebbe rassicurato in tal senso. Non comprendiamo come ciò sia possibile dal momento che è stata la stessa Amministrazione, che mentre in un primo momento, cedendo alle richieste di Coima, aveva previsto l’intervento diretto, aveva poi dovuto fare marcia indietro e fare approvare dal Consiglio comunale una delibera nella quale si stabiliva che per la Ex Manifattura si doveva procedere con piano attuativo. Il Sindaco chiarisca. E ancora sarebbe giusto che l’assessora Mammini ci illustrasse qual è lo stato dell’arte. L’assessora sostiene che “con la proposta è stato elaborato un approfondito quadro conoscitivo dei manufatti, è stata prodotta una notevole quantità di dati, un patrimonio di conoscenze importante…” Sorvolando sul fatto che, dopo tanti anni che si discute di riqualificazione della ex Manifattura, solo ora si affermi di avere un quadro complessivo, vorremmo esserne messi a conoscenza, sapere in cosa consiste, quali sono i punti di forza e quali le criticità, perché qualsiasi proposta futura non può che partire da questa analisi e da queste conoscenze. In particolare siamo interessati a conoscere l’esito degli scavi che potrebbero mettere in forse qualsiasi intervento futuro. E a proposito degli scavi, finanziati dalla Fondazione, riteniamo giusto e, in questo caso ci rivolgiamo alla Fondazione, che si dia conto alla città dei soldi spesi, sia per gli scavi ma più in generale per tutta l’operazione. Non dimentichiamo che la Fondazione gestisce soldi dei cittadini e quindi dovrebbe rendere conto pubblicamente delle spese che sostiene. Siamo, infine, favorevoli al processo partecipativo portato avanti da molte associazioni lucchesi e che permette di dare voce ai cittadini su come rigenerare la Ex Manifattura indicando le priorità di destinazione degli spazi disponibili.

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