Inquinamento dell’aria nella piana di Lucca e nella Valle del Serchio
Se la situazione, sulla qualità dell’aria della Regione Toscana relativa all’ultimo triennio (2018-2020), fa emergere un quadro positivo complessivo, a maggior ragione è da considerarsi preoccupante l’unico dato, quello relativo alla centralina di rilevamento di Capannori che con 51 sforamenti annui, supera il numero massimo dei 35 previsti dalla normativa italiana ed europea.
Ad esso si associano i rimanenti dati relativi alla stazione di San Concordio, che con 34 sforamenti rasenta il limite previsto. Una situazione da ritenersi preoccupante per tutta la piana di Lucca e che vede un aumento rispetto al 2019 di 13 unità nelle due stazioni e in linea con un trend in rialzo su tutta la provincia. Aumento particolarmente significativo in un anno caratterizzato da lunghi periodi di lokdown e che è corrisposto alla diminuzione generale degli inquinanti atmosferici.
Ancora più preoccupante se si considerano i limiti di soli 3 sforamenti annui raccomandati dalla OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità). Ma si sa, i dati che vanno bene per la salute mai coincidono con quelli legati all’economia e pertanto si innalzano a 35 annui.
Quanto emerso evidenzia, che la lucchesia, risulta un territorio particolarmente fragile dal punto di vista della qualità dell’aria. Qualità conseguenza anche dalla concomitanza di valori della diffusività atmosferica (ricambio d’aria) più bassa di tutta la Toscana, condizionata dalla morfologia chiusa in cui si trovano la piana di Lucca e tutta la valle del Serchio. L’assenza di venti, per importanti periodi dell’anno fa si, che a causa di inversioni termiche, si formino al suolo persistenti ristagni di aria, con formazione di nebbie e inquinanti associati.
Una cosa risulta certa, che il carico inquinante atmosferico che caratterizzante la lucchesia, anche se viene detto rispettoso delle normative vigenti, non è conciliabile con l’ambiente nel quale viviamo, le condizioni fisiche-morfologiche del territorio non lo consentono, i dati epidemiologici lo evidenziano, pertanto occorre effettuare da subito scelte virtuose che impediscano l’emissione di ulteriori inquinanti atmosferici.
Unica soluzione è che gli amministratori, dai comuni alla regione, ne prendano definitivamente atto. Ed allora necessita negare, la realizzazione di impianti di “incenerimento” (come unico esempio il pirogassificatore KME) o la realizzazione degli assi viari nella Piana.
Relativamente a questi ultimi occorre ricercare forme di spostamento alternative, quali il potenziamento del servizio pubblico, attraverso la trasformazione della ferrovia Pisa Aulla in metropolitana di superficie, con parcheggi scambiatori nelle periferie e la realizzazione di nuove fermate, da affiancare al potenziamento della ferrovia per il raggiungimento della Versilia, del Porto di Livorno e dell’Aeroporto di Pisa, sia per le merci che per le persone, alla realizzazione di una tramvia che colleghi Lucca-Capannori-Porcari-Altopascio e piste ciclabili. Una scelta ambientale forte è l’unica soluzione per una migliore vivibilità del nostro territorio, per invertire i mutamenti climatici e salvare il pianeta.
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