Amanti:”Complimenti al Borda Fest, spazio sulle arti visive, che all’interno di Lucca Comics & Games sono ridotte a compravendita”

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Il BORDA Fest, che su facebook ha superato i 1100 like (un’infinità), è riuscito con successo ad essere uno spazio di scambio e discussione sulle arti visive, che all’interno del Lucca Comics & Games sono ridotte fisiologicamente a compravendita.

Un evento sia accessorio sia critico nei confronti della manifestazione ufficiale ma che va comunque ad arricchire l’offerta della città di Lucca per chi ama il mondo del fumetto. Gli organizzatori sono persone che proprio nel fumetto, nel disegno, nella comunicazione visiva hanno trovato la passione e la voglia di creare uno spazio in cui stringere contatti, esibirsi e contaminarsi.

Chi ha creato il Borda Fest ha ben chiaro che solo nella critica all’esistente e allo stato delle cose si possa trovare il nuovo, il bello, l’utile; ed è in questa direzione che, con pratiche anche illegali, sente il bisogno di indagare. La cosa che sembriamo ignorare è che tutto quello che oggi è cultura è nato in ambienti al di fuori della legalità, ai margini, all’interno di percorsi di autogestione, in cui non c’era nessun tipo di gabbia di regole da dover rispettare, fossero norme per la sicurezza, tariffari SIAE e orari di chiusura. Il Festival è una manifestazione creata per soddisfare passioni e bisogni veri, sentiti, quando a Lucca questo sembra impossibile.

Ormai nella nostra città viviamo una condizione in cui la soddisfazione di ogni desiderio è rimandata a un futuro indefinito (sia esso il reddito, la casa, l’uscita dalla crisi o il paradiso celeste). Fino a quel lontano giorno quello che ci spetta è un presente di frustrazione, di sacrifici e compromessi al ribasso.
Chi si ribella a questa condizione, anche solo parzialmente, viene visto come uno sbandato o come un provocatore.

Basta vedere la pagina facebook del “BordaFest!” per rendersi conto del lavoro, sia sul piano visivo sia su quello narrativo, che c’è stato dietro alla preparazione di questo festival. E mi sembra inverosimile che tutte queste energie siano state spese per il gusto frivolo di scalciare e indispettire le amministrazioni locali e le forze dell’ordine, per non dire lo stesso LuccaComics.

In un altro mondo, o forse soltanto in un’altra nazione, probabilmente chi si impegna per creare un festival di questo tipo, anche se fuori da tutti i criteri stabiliti dalle norme, riceverebbe un compenso economico o quanto meno un incoraggiamento. A Lucca invece, riceve soltanto il lavoro delle forze dell’ordine nell’effettuare lo sgombero e il disprezzo di amministratori e giornalisti. Credo che quello che è stato costruito abbia arricchito l’offerta cittadina ben più di quanto possano fare le luci di Natale o i soliti eventi Pucciniani.

Il bisogno di questo festival era avere uno spazio in centro città dove poter fare musica fino a tardi, far pernottare gli artisti, fare autofinanziamento. E’ evidente che a questo identikit rispondesse bene il complesso dell’InChiostro, ma, lo dico da consigliere, avere legalmente uno spazio di quel tipo era impossibile. Nell’ottica di soddisfare questo bisogno si deve leggere il tentativo di riapertura dello spazio abbandonato di Sant’Agostino, il gesto di un’ occupazione che non si proponeva come una prepotenza nei confronti delle istituzioni e del bene comune.

Certo se finora ho tessuto soltanto le lodi del BordaFest! bisogna prendere atto dell’evidente incomunicabilità tra attivisti da una parte e giornali e istituzioni dall’altra, un’incomunicabilità da imputare alla presunzione di entrambi e che si inserisce in un’incomunicabilità generazionale ben più vasta. Se gli organizzatori avessero comunicato in modo più chiaro con chi governa il territorio, ci sarebbero stati meno conflitti e più serenità per risultati ancora migliori di quelli già eccellenti per una prima edizione.

Francesco Amanti – Consigliere Comunale della Federazione della Sinistra

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