La cura del Covid a domicilio
I medici hanno ottenuto una vittoria nei confronti del Ministero della Salute e Aifa sulle linee guida per la cura del Covid a domicilio. Il Tar del Lazio infatti ha dato ragione ai medici che avevano presentato ricorso e ha sospeso il protocollo di cura redatto dell’Agenzia del farmaco e adottato da Speranza, nella parte relativa alla vigile attesa.
L’oggetto del contendere era la parte in cui, nei primi giorni di malattia da Sars-covid, la nota dell’Agenzia Italiana del farmaco prevedeva unicamente la “vigilante attesa” e la somministrazione di fans e paracetamolo, ma anche la parte in cui poneva indicazioni di non utilizzo di tutti i farmaci.
L’ordinanza del Tar rimette al centro la necessità di una cura più puntuale del covid e sospende «l’efficacia del provvedimento impugnato»
Significa che Aifa, ora dovrà rivedere le linee guida con un occhio particolare alla cura del covid in fase precoce e con i farmaci adeguati. Ma l’ordinanza parla anche al Ministero della salute che il 30 novembre aveva redatto le linee guida contestate.
I medici sono ovviamente soddisfatti dell’ordinanza perché ripetutamente hanno evidenziato la necessità delle cure precoci covid per evitare quell’abbandono terapeutico che ha provocato innumerevoli ricoveri ospedalieri, andando a intasare le strutture di terapia intensiva. Secondo i medici ricorrenti, il Covid è ormai endemico, bisogna curarlo per non intasare gli ospedali. La vigile attesa e il solo paracetamolo non sono sufficienti. È necessario affrontare il malato di covid con una terapia domiciliare appropriata, immediata e con almeno quattro o cinque sostanze che, se utilizzate in tempi diversi e ravvicinati, possono far sì che il paziente non venga ricoverato».
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