La cassa integrazione nel 2013 raggiunge il miliardo di ore

inps
la cassa inte­gra­zione può essere con­si­de­rata un ter­mo­me­tro che misura la feb­bre del paese, allora l’Italia può essere con­si­de­rata un malato molto grave. Da gen­naio a novem­bre, infatti, le ore richie­ste e auto­riz­zate dal governo sono state poco meno di 990 milioni, ed è quasi una cer­tezza che entro la fine dell’anno, insieme al Natale, si festeg­gerà il miliardo. È la terza volta che accade dall’inizio della crisi: l’anno record fu il 2010, con 1,2 miliardi, men­tre nel 2012, furono 1,1 miliardi. A for­nire que­ste cifre è stata ieri la Cgil, che ha ela­bo­rato i dati dell’Inps. Tra­dotto in lavo­ra­tori, il quasi miliardo fa 520 mila lavo­ra­tori in cassa inte­gra­zione a zero ore, con un taglio del red­dito com­ples­sivo di 3,8 miliardi di euro, ovvero 7.300 euro in meno per ogni sin­golo lavo­ra­tore. A essere col­pito più di tutti è il Nord, sta­volta, Lom­bar­dia in testa, in par­ti­co­lare nel set­tore della mec­ca­nica.
Con que­sti dati, ha osser­vato il segre­ta­rio con­fe­de­rale della Cgil Elena Lat­tuada, «si pro­spetta l’ennesimo, tri­ste, anno record in ter­mini di ricorso alla cassa inte­gra­zione da quando, ora­mai sei anni fa, siamo stati inve­stiti da una vio­lenta crisi». Il pro­blema è che la legge di Sta­bi­lità non pare for­nire alcuna rispo­sta, anzi si parla di rimet­tere mano all’istituto della cig, cosa che pro­vo­che­rebbe un sisma sociale di non poco conto. Dice ancora l’esponente della Cgil: «Non si ha con­tezza alcuna dello stato di pro­fonda sof­fe­renza in cui versa la gran parte del Paese. Quest’ultimo è in ginoc­chio e la situa­zione sociale diventa sem­pre più inso­ste­ni­bile: serve una svolta e serve ora».
Il rap­porto della Cgil segnala come la richie­sta di cassa nei primi undici mesi dell’anno sia sostan­zial­mente in linea con le ore con­cesse nello stesso periodo del 2012, per un totale pari a 989.964.700 (-1,41%). Rimane quindi senza varia­zioni la richie­sta media di ore pari a 80/90 milioni di ore al mese, costante a par­tire da gen­naio 2009, così come ele­vata l’incidenza delle ore di Cig per lavo­ra­tore occu­pato nel set­tore indu­striale pari in undici mesi a 145 ore per addetto. Per quanto riguarda il solo mese di novem­bre, invece, le ore di cig richie­ste e auto­riz­zate sono state 110.047.398, in aumento sul mese pre­ce­dente del +21,34 per cento.
Nel det­ta­glio dell’analisi di corso d’Italia si rileva inol­tre come la cassa inte­gra­zione ordi­na­ria a novem­bre regi­stri un decre­mento del –21,06 per cento rispetto a otto­bre. Un primo segnale di inver­sione di ten­denza, si spe­re­rebbe, se non fosse che da ini­zio anno essa regi­stra invece un +3,36 per cento sui primi undici mesi del 2012. E se la richie­sta di ore per la cassa inte­gra­zione straor­di­na­ria (cigs) non fosse supe­riore del 20,46 per cento rispetto a otto­bre, men­tre il dato da ini­zio 2013, pari a 418.978.243 ore auto­riz­zate, segna un +14,26 per cento sullo stesso periodo dello scorso anno.
Quella che cre­sce, e di molto. è la cassa inte­gra­zione in deroga (cigd): a novem­bre ha regi­strato un aumento del +134,91 per cento sul mese pre­ce­dente. In cre­scita è anche il numero di aziende che fanno ricorso ai decreti di cigs (+18,10 per cento) e quello dei ricorsi per crisi azien­dale (+20,90 per cento). Altro segnale pre­oc­cu­pante è la dimi­nu­zione di domande di ristrut­tu­ra­zione azien­dale (184 per un –9,80 per cento) e di rior­ga­niz­za­zione azien­dale (214, per un –2,73 per cento), a fronte dell’aumento del ricorso alla cassa in deroga o straor­di­na­ria. Vuol dire che, pas­sata l’epoca dei tagli, siamo in quella delle chiu­sure e dei fallimenti.

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