Chiarezza sul Reparto Covid Al Campo di Marte

Per amore di chiarezza ci sentiamo di dover intervenire in merito a quanto affermato sull’utilizzo dell’Ospedale Campo di Marte, dalla dottoressa Petretti, consigliera comunale PD con delega alla sanità. La consigliera chiarisce che: “l’edificio A del Campo di Marte può diventare un polo organizzato di posti a bassa intensità di cura” La dottoressa purtroppo dimentica che il Presidente della Regione Giani, nonché l’assessore Baccelli, hanno dichiarato ufficialmente alla stampa di avere realizzato “150 letti Covid attrezzati” ( 29 dicembre 2020). Ed ora scopriamo, ma già si sapeva, che non sarà così, perché non solo “manca  personale” ma che ” al momento- sempre secondo quanto afferma la consigliera- non esiste una dotazione tecnologica adeguata e, soprattutto non ci sono i criteri strutturali richiesti dall’accreditamento per ottenere i quali sono necessari ulteriori interventi e ulteriori finanziamenti” Allora, quando Giani, nella comunicazione citata, diceva: alla realizzazione dei nuovi posti letto Covid al Campo di Marte ha contribuito Estar: per la parte ICT, gli acquisti, le tecnologie sanitarie, la dotazione di arredi, la logistica e la selezione del personale” a cosa si riferiva? È evidente che qualcuno non è proprio trasparente e chiaro. La consigliera prosegue: “la vera situazione drammatica è la carenza di risorse umane, personale medico e infermieristico” come se il problema non lo avesse determinato la Regione stessa con tagli sistematici al personale, mancata sostituzione di chi andava in pensione, trasferimento di servizi e prestazioni alla sanità privata.  La dottoressa afferma inoltre che “devono essere potenziati i servizi territoriali” Nel 2005 quando fu discussa e approvata in consiglio comunale, con il solo voto contrario della consigliera di Rifondazione Comunista, la costruzione del nuovo ospedale San Luca, si diceva che un ospedale per intensità di cure, quale sarebbe stato quello appena approvato, necessitava di un potenziamento dei servizi sul territorio. Si fecero tante promesse, ma a distanza di 16 anni poco o niente è stato realizzato. E nessun cambiamento è avvenuto nell’ultimo anno, a pandemia conclamata, quando era evidente che solo un’assistenza territoriale efficiente avrebbe consentito, ad esempio ai malati cronici di avere accesso alle cure, che in questo momento non sono loro garantite. I cittadini non hanno bisogno di chiacchiere, servono fatti concreti per porre rimedio a una situazione di gravi carenze che solo le scelte fatte dal PD hanno determinato.

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