Sui ritardi della Campagna Vaccinale

“La campagna vaccinale, anche in Toscana, va pesantemente a rilento. E questo mette in crisi la lotta alla pandemia, la tutela della vita e della salute, ma anche la possibilità di ripresa economica e quindi occupazionale. Tutto ciò avviene per precise scelte che privilegiano il profitto rispetto a queste priorità. Scelte fatte da una politica asservita alle logiche di mercato e allo strapotere delle multinazionali del farmaco,  che decidono di vendere al miglior offerente, e magari produrre meno per tenere alti i prezzi!”

“Perché il governo nazionale non ha ancora fatto nulla per avviare una produzione nazionale di vaccini ? Sono molti mesi che noi e altri lo chiediamo, ma questo impatterebbe sulle scelte di guadagno delle Big Pharma e quindi non si vuole fare! Dai nostri incontri con rappresentanti sindacali di GSK vaccini, colosso farmaceutico che in Toscana (nel senese) ha uno dei più grandi e avanzati stabilimenti d’Europa è emerso un totale disimpegno nella produzione, ma anche nella distribuzione e confezionamento di vaccini anti covid anche su licenza altrui, mentre vi sarebbero tutte le condizioni di conoscenza e di organizzazione per fare ciò, con capacità non solo per la Toscana ma per buona parte del paese. Questo, oltre a essere un danno evidente per le esigenze di salute, ha anche risvolti occupazionali in negativo, mentre le potenzialità sarebbero grandissime.

Chiediamo che questo sito, e altri come questo, vengano immediatamente coinvolti per la produzione di vaccini (e altri prodotti dedicati) anti covid, e ove permanessero resistenze, la parte pubblica  proceda alla requisizione temporanea delle aziende, come la legge e gli stessi DPCM governativi permetterebbero. Su questo ci mobiliteremo, con iniziative – nel pieno rispetto della tutela sanitaria – anche a livello locale. Siamo infatti ad un punto nodale. Nei prossimi giorni si terrà la riunione dell’organizzazione mondiale del commercio, per discutere della sospensione della cosiddetta proprietà intellettuale in tema di vaccini anti covid: India e Sudafrica infatti chiedono la sospensione dei brevetti per permettere di non strangolare i paesi più poveri con richieste capestro da parte delle multinazionali del farmaco, che impediscono l’accesso al farmaco. La UE e l’Italia si sono sempre opposte, subendo per altro esse stesse la spietata legge del mercato, che lascia alle multinazionali tutto il potere di decidere quanto e se produrre e quanti vaccini distribuire agli Stati. Questo è figlio della logica proprietaria dei brevetti, e di contratti fatti dalla UE per le forniture, che non prevedono penali in caso di mancato adempimento da parte delle multinazionali! 

La Toscana deve fare ogni sforzo per chiedere al governo di avviare subito una produzione nazionale di vaccini anti covid, con tutti gli strumenti a sua disposizione. Per parte sua il governo chieda – e chieda alla UE di fare altrettanto – che venga sospesa la proprietà dei brevetti dei vaccini anti covid.

Gli Stati Uniti lo hanno fatto. Dopo la riunione del WTO vi sarà quella dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, con lo stesso tema all’ordine del giorno, e anche il quel caso le richieste nostre – e di molte realtà che in tutto il paese si stanno mobilitando – sono le stesse. Per sostenere la sospensione della proprietà dei brevetti è stata lanciata una petizione sotto forma di ICE, a livello europeo, questo indirizzo www.noprofitonpandemic.eu/it . Se si raggiungeranno un milione di firme la Commissione Europea sarà obbligata a discutere la proposta, è necessario quindi firmarla, sostenere la necessità di produzione nazionale di vaccini, e tutelare anche in Toscana una strategia pubblica di salute e anche rilancio occupazionale. In tempi di pandemia è inaccettabile una politica asservita al volere del mercato.”

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