Lavoro, giustizia, Mezzogiorno, la Rivoluzione Civile arriva a Napoli

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Napoli. Il giro elettorale di Ingroia a Napoli inizia il pomeriggio di sabato 2 febbraio con un bagno di folla alla Stazione Marittima, di fronte a Piazza Municipio, proprio lì dove due anni fa vide affermarsi il laboratorio di Luigi De Magistris.

La sala ribolle. Al via la Rivoluzione Civile. Giovani, anziani, rifondaroli, esponenti delle associazioni, consiglieri comunali dell’IdV e della FdS, operai, ambientalisti, cittadini: una varietà ben assortita e felice di stare insieme. Lavoro, questione morale, Mezzogiorno: sono questi i temi che ‘scandiscono il tempo’ a tutta la serata.

Antonio Di Luca, operaio di Pomigliano, iscritto FIOM e da poco reintegrato al Gian Battista Vico, si commuove: la presenza nella testa di lista per la Camera per Rivoluzione Civile la vive con grande responsabilità. La sua possibile elezione a deputato, potrebbe dar voce in Parlamento alle mille crisi occupazionali del Paese e, allo stesso tempo, rimettere al centro dell’agenda politica il lavoro, i diritti, l’applicazione della Costituzione in tutti gli ambiti del Paese, compreso al di là dei cancelli delle fabbriche di Marchionne.

Luigi De Magistris, intervenendo, ne ha per tutti. Napoli non può pagare lo scotto dei tagli alla spesa sociale prima decisi da Berlusconi e poi confermati del governo Monti; il recente fermo degli autobus ha sapore elettorale. Si vuole colpire l’amministrazione comunale napoletana per danneggiare Rivoluzione Civile. Il Sindaco è un fiume in piena. Sotto accusa SEL e Vendola: dopo le elezioni di due anni fa per il rinnovo del Consiglio Comunale di Napoli la sensazione forte è quella che abbiano sbagliato di nuovo. SEL si è alleata con il PD che ha appoggiato, per più di un anno, il massacro sociale messo in atto da Monti.

Antonio Ingroia, candidato a premier per Rivoluzione Civile non si sottrae alle aspettative della serata. Si sofferma molto sui contenti e sul programma; Rivoluzione Civile intende valorizzare la Carta Costituzionale, con il suo portato rivoluzionario, partendo dal lavoro, dall’affermazione del diritto all’eguaglianza per tutti i cittadini. L’unico uomo politico, della vicenda politica italiana, che Antonio Ingroia menziona è Enrico Berlinguer. La questione morale (la separazione tra gli interessi economici e la politica) evocata trenta anni fa dal leader comunista risulta essere quanto mai attuale, a partire da quanto sta emergendo dallo scandalo del Monte dei Paschi di Siena.

Si replica domenica sera 3 febbraio a Scampia, un quartiere difficile di Napoli Nord. La Rivoluzione Civile tiene un incontro all’auditorium della municipalità molto partecipato. Precari del progetto Bros, associazioni anticamorra, rappresentanti del Coordinamento dei Comitati  Fuochi contro l’inquinamento del territorio, interrogano Antonio Ingroia sul ‘che fare’. Il candidato alla Presidenza del Consiglio per Rivoluzione Civile risponde punto su punto. Scampia è il quartiere emblematico per eccellenza; interpretarne la voglia di riscatto, di emancipazione dalla presenza della camorra, di svolta rispetto ad un tessuto di economia criminale, di richiesta di lavoro buono, potrebbe rappresentare la chiave di lettura delle tante contraddizioni di Napoli e dell’intero Mezzogiorno.

Pubblicato il 3 feb 2013 Giuliano Pennacchio –

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