Denunciare lo sfruttamento

Abbiamo appreso dalla stampa che un ragazzo lucchese, che lavora come raider a Bologna e frequenta l’Università, ha ricevuto il provvedimento cautelare del divieto di dimora nel capoluogo emiliano. Secondo quanto riferito dalla stampa, il giovane è indagato insieme ad altri cinque ragazzi per aver manifestato di fronte agli ingressi di alcune aziende richiedendo il pagamento degli arretrati dovuti ad alcuni dipendenti. La Procura di Bologna ipotizza reati gravi come quello di “tentata estorsione”, violenza privata e diffamazione. Rifondazione Comunista e i Giovani Comunisti di Lucca ritengono molto grave che si proceda legalmente contro chi rivendica semplicemente un suo diritto. Questo episodio è solo la punta di un iceberg di un fenomeno molto vasto che coinvolge migliaia di giovani che per mantenersi agli studi fanno dei “lavoretti” sottopagati, precari e con condizioni di lavoro rischiose anche per la salute. Il 20 Maggio del 1970 fu varato lo Statuto dei Lavoratori e doveva servire a combattere proprio questi fenomeni di sfruttamento che siamo costretti a denunciare oggi. Rifondazione Comunista e i Giovani Comunisti di Lucca sono solidali con lo studente lucchese e con gli altri lavoratori bolognesi.

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